Il tema dell’investimento è sempre più sentito da parte dei risparmiatori italiani. Con il passare del tempo si sta sviluppando una maggior sensibilità nei confronti di questa tematica, sempre più compresa e studiata non solo da persone adulte, ma anche dai più giovani.
Quando si iniziano a generare risparmi piuttosto importanti infatti, non ci si può affidare al caso. Ad esempio, per investire 50000 euro ci sono delle strategie ben precise, che vanno comprese alla perfezione prima di decidere a cosa destinare il capitale. Fortunatamente rispetto al passato esistono molti più canali informazione su questo tema e grazie a internet le competenze in ambito economico e finanziario iniziano a circolare, così da favorire una maggior cultura generale sull’argomento.
In passato era infatti piuttosto difficile riuscire a investire in autonomia, non solo per una mancanza di cultura finanziaria, ma anche per la mancanza di strumenti tecnologici che impediva, di fatto, un semplice accesso ai mercati.
Oggi questo settore sta prendendo una piega ben diversa, a tutto vantaggio dei risparmiatori che possono così finalmente gestire in autonomia il proprio patrimonio. Ma come ci si muove con grandi somme di denaro? Dove è meglio investire i propri risparmi? Molto dipende dal livello di rischio al quale ci si vuole esporre: le opzioni comunque non mancano di certo.
Conti deposito
Un conto deposito è senza dubbio una delle opzioni meno rischiose per investire parte del proprio patrimonio. I rendimenti sono molto bassi, ma lo sono anche i rischi, i quali, nonostante non si possano mai definire nulli, sono oggettivamente molto limitati.
È una soluzione che può essere perfetta per chi non ha voglia di seguire l’andamento dei mercati finanziari, ma allo stesso tempo vuole accumulare negli anni una somma di denaro, seppur bassa e a rischio contenuto. Ovviamente questa soluzione, nonostante sia piuttosto sicura, non è forse la strategia ottimale in periodi di forte inflazione.
Al di là della tassazione applicata sui guadagni generati, c’è anche da considerare infatti la perdita di potere d’acquisto da parte del risparmiatore, che con una soluzione di questo tipo non riesce nella maggior parte dei casi ad essere compensata.
ETF
In ambito finanziario, una delle soluzioni oggi più apprezzate dai risparmiatori, è quella dei fondi comuni di investimento a gestione passiva, ovvero gli ETF. Questi strumenti si limitano infatti a replicare l’andamento di un particolare indice finanziario o di un paniere di titoli selezionati da chi realizza e progetta il fondo stesso.
Esistono ETF di ogni tipo e le possibilità che offrono questi fondi di investimento sono pressoché illimitate. Tramite essi si può investire ad esempio sull’azionario a livello globale o su alcuni paesi specifici, oppure ci si può esporre in alcuni settori o mercati di riferimento come quello delle materie prime.
Visto il numero sempre crescente di ETF diventa quindi spesso difficile sapere quale scegliere: per adottare questi strumenti è infatti necessaria una buona cultura finanziaria e consapevolezza di ciò che si sta facendo.
Azioni e strumenti più speculativi
Quando si investe su specifici titoli azionari ci si espone naturalmente ad una volatilità piuttosto elevata e di conseguenza a potenziali guadagni e a potenziali perdite maggiori.
Per investire in azioni è ovviamente necessaria un’ottima conoscenza di questo mercato per selezionare i migliori titoli da inserire a portafoglio e riuscire inoltre a rimuoverli prontamente una volta che iniziano a non performare.
La gestione di un portafoglio azionario è per forza di cose attiva e serve un impegno costante per valutare quali titoli inserire o eliminare. Chi ha passione e conoscenza per questi mercati può comunque valutare di allocare in questo modo una percentuale del proprio capitale, per massimizzare i profitti rispetto a quelli ottenibili su mercati meno volatili e più conservativi.
Gestire grandi somme di denaro può non essere facile, soprattutto se non si ha esperienza nel settore, ma con un minimo di cultura finanziaria si può però riuscire a costruire un portafoglio di investimento che espone il risparmiatore a rischi limitati e profitti piuttosto interessanti.
Chi non vuole gestire in prima persona i propri risparmi può comunque pensare di affidarsi a società di investimento indipendenti nate per seguire gli interessi del risparmiatore, a fronte di una piccola percentuale sugli introiti. Un modo alternativo e comunque profittevole di garantirsi delle entrate sfruttando il proprio capitale.